La stazione di I1EPJ
La telescrivente Olivetti T2CN


La telescrivente Olivetti T2CN è talmente nota che c'è ben poco da dire che non sia già stato detto.

Chi ha fatto RTTY negli anni '70 la ricorda sicuramente, visto che era uno dei modelli maggiormente reperibili sul mercato del surplus, assieme alla vecchia TG7 dell'U. S. Army e ad un modello Siemens che il Beppe ha avuto occasione di vedere ma di cui non ricorda più il nome.

Per i più giovani, si tratta di una telescrivente totalmente meccanica in codice Baudot, velocità di 50 baud (regolabile anche a 45.45, quindi utilizzabile per il traffico radioamatoriale; regolando la velocità del motore ad un valore intermedio tra i due e regolando opportunamente il fasatore, è possibile la ricezione di entrambi gli standard). Il motore che mette in moto il tutto (analogo a quello del T2TA) è infatti un motore universale che può funzionare tra 110 e 140 VAC 42-50 Hz oppure tra 80 e 120 VDC (o almeno così sostiene il manuale della «Scuola Telecomunicazione FF. AA. - Chiavari» del maggio 1957), dotato di regolatore di velocità centrifugo regolabile, contrariamente a quanto fatto in altre telescriventi di analoga epoca, che utilizzavano un motore sincrono o non consentivano di variare le impostazioni del regolatore di velocità (come la TG7 US ARMY) e che quindi per cambiare baud rate richiedevano la sostituzione di un ingranaggio. La potenza assorbita dal motore si aggira sui 60..70 VA.

I dati seriali ricevuti vengono trasmessi alla telescrivente mediante una linea a loop di corrente, 0=0mA, 1=40mA, che comanda direttamente il relè di macchina. Quest'ultimo può essere configurato sia per corrente semplice (0/40 mA) che per corrente doppia (-20 mA/20 mA), spostando alcune connessioni e regolando opportunamente il meccanismo che controlla la molla di richiamo dell'ancora di tale relè. Per il funzionamento in corrente semplice tale meccanismo va regolato sulla S in modo da richiamare l'ancora verso sinistra quando la corrente nel relè si interrompe.

La trasmissione è realizzata mediante un gruppo di contatti azionato in sequenza dal motore in base al codice definito dalle barre codificatrici che sono comandate dalla tastiera. È inoltre presente una memoria meccanica di 20 caratteri per l'identificazione automatica, alla ricezione del carattere "CHI È" o, in trasmissione, premendo il tasto "CHI SONO" (quest'ultimo dal nome vagamente filosofico).

La T2CN utilizza il comune nastro dattilografico bicolore rosso/nero, scrivendo in nero il testo ricevuto e in rosso quello trasmesso. La stampa avviene su foglio, avvolto nel classico rotolo telex, mentre altri modelli della serie T2 stampavano invece su una striscia di carta, simile alla zona utilizzata dal perforatore e dal lettore, per l'uso postale (i pezzi di striscia col testo ricevuto venivano poi incollati sul modulo telegrafico, come visibile qui). È infine presente un meccanismo di temporizzazione che spegne il motore dopo circa un minuto dalla ricezione dell'ultimo carattere. Il motore viene fatto ripartire alla ricezione del successivo carattere oppure manualmente premendo il tasto LETTERE. Nell'esemplare del Beppe il motore rimane sempre acceso, in quanto, mancando lo switch azionato dal meccanismo di cui sopra, che peraltro ha un ingranaggio sdentato e quindi non funzionerebbe comunque, i due fili relativi risultano collegati fra loro.

L'esemplare in possesso del Beppe è montato nel mobile silenziato da pavimento (che è stato finalmente riverniciato) ed è completa del perforatore di nastro (montato sulla macchina stessa e quindi interno al mobile silenziato, che infatti presenta tre aperture sul frontale per i pulsanti di comando ed una sul lato sinistro per l'uscita del nastro) e del lettore di nastro T2TA, che è invece un'unità esterna autosufficiente.

Una raccolta di manuali sulle telescriventi ed accessori della serie T2 è reperibile qui.

Il primo filmato mostra la T2CN in ricezione su Hamburg Meteo a 10100.8 kHz mediante il ricevitore TE704C F/FS e uno scorcio verso il terminale video che riceve la stessa cosa.

Il secondo filmato mostra invece la T2CN aperta con la meccanica all'opera. Ad un certo punto viene anche attivato il perforatore di nastro che registra quanto ricevuto.

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Oggi 9 ottobre 2021 il Beppe è stato costretto ad indossare il cappello da bravo meccanico, nonostante di meccanica capisca una cippa scarsa, come già detto in altra pagina, per rimettere in funzione la vecchia Olivetti T2CN, il cui motore da qualche tempo non girava più a causa del mancato contatto a riposo del regolatore centrifugo di velocità. Fortunatamente non ha dovuto meditare su come risolvere la faccenda, perché su molti altri esemplari visti in giro ha osservato come nell'asta a L che sonda la posizione del perno che fuoriesce da tale regolatore e comanda il contatto di cui sopra fosse stato aggiunto un assortimento di rondelle per compensare il consumo del contatto stesso, del perno e magari anche l'allentamento dell'asta in questione, che facevano sì che a motore fermo l'uscita del perno del regolatore di velocità non fosse più sufficiente a far chiudere il contatto. Fatto questo, il motore è tornato a partire ed a girare perbene. Dopo un ritocco alla velocità di rotazione, lievemente modificatasi come effetto collaterale dell'inserzione della rondella che è possibile vedere nella foto 6, la buona vecchia pesantissima e rumorosissima T2CN è tornata in perfetta salute, come visibile nel terzo filmato. Approfittando dell'aver dovuto rimuovere la T2CN dal mobile silenziato da pavimento, prima di rimetterla dentro si darà una bella ripulita all'interno di tale mobile e una riordinata al cablaggio dell'alimentazione del motore, che funziona a 110-140 VAC o 80-120 VDC. Come detto sopra si tratta infatti di un motore universale.

Nel terzo filmato, aggiunto per l'occasione, si vede la T2CN dopo la riparazione in fase di collaudo, col Beppe che picchietta sui tasti per accertarsi che tutto funzioni a dovere. Si prega di non far commenti sulla tecnica dattilografica «Hunt and Peck». Per evitare di imbrattare il tavolo con residui di grasso ed olio accumulatisi in decenni di utilizzo è stato utilizzato il foglio di plastica che si vede.

La telescrivente T2CN in ricezione sul DWD a 10100.8 MHz.

La T2CN con la meccanica esposta.

La T2CN in prova dopo la revisione.


Foto 1. La telescrivente Olivetti T2CN nel suo mobile silenziato da pavimento.

Foto 2. La telescrivente con montato il perforatore di nastro (sul lato sinistro) estratta dal mobile silenziato per manutenzione (sostituzione del cavo originale di collegamento col demodulatore, ormai secco, incrinato e con l'isolamento dei fili marcio).

Foto 3. Una vista ravvicinata del cestello dei caratteri. Contrariamente a quanto avviene in altre telescriventi (ad es. nella TG7 U.S. ARMY), il cestello coi caratteri è fisso e a muoversi è il rullo che porta il foglio. L'unico movimento fatto dal cestello è un abbassamento o sollevamento per stampare le cifre o le lettere, come in una normale macchina per scrivere.

Foto 4. Zoom sul testo ricevuto. Sono visibili l'identificazione di Hamburg Meteo e l'inizio di un bollettino.


Foto 5. Questo è il retro della T2CN. Il motore che muove tutto è visibile sulla destra. L'asta di cui si parla nel testo si trova sotto alla copertura di protezione.

Foto 6. Una foto ravvicinata che mostra il regolatore centrifugo esposto. Sono visibile l'asta a L che sonda la posizione del perno che spunta dal regolatore centrifugo e la rondellina aggiunta. Quando il motore supera la velocità impostata, il perno si ritira, il contatto si apre ed il motore viene alimentato attraverso un grosso resistore che gli fa diminuire la velocità. Quando si scende al di sotto del valore impostato, il perno fuoriesce di nuovo, chiude il contatto che cortocircuita il resistore di cui sopra facendo aumentare la velocità, dopo di che il gioco ricomincia. Insomma, si tratta del classico regolatore ON/OFF. Le striscie bianche che si vedono servono (servivano) per regolare la velocità a 50 baud facendo in modo che illuminate con una luce a 50 Hz appaiano (apparissero) ferme. Cosa che in questi tempi di lampade a LED e relativi alimentatori switching non si può più fare. Si fa prima a mettere in trasmissione continua la telescrivente col tasto CONT per 10 secondi e variare la velocità sino a far stampare 67 caratteri (per trasmettere un carattere in codice Baudot a 50 baud occorrono 150 ms, quindi in 10 secondi ne devono essere stampati 66,7, arrotondati a 67).

Foto 7. La copertura è stata rimontata e dopo un doveroso periodo di cottura, si può finalmente dichiarare guarita la vecchia Olivetti. La grossa vite che si vede nella parte isolante marrone varia la tensione della molla di richiamo dell'asta a L permettendo una regolazione fine della velocità. La regolazione grossolana si fa mediante due viti nel corpo del regolatore centrifugo, una delle quali è visibile nella foto 6 all'interno del foro tra le due striscie bianche.

Foto 8. L'interno del mobile silenziato con la T2CN rimossa. A destra in fondo si vede un piccolo trasformatore la cui funzione sarebbe quella di alimentare la lampada a 24V di illuminazione dell'interno, ma che in passato è stato (ab)usato dal Beppe anche per alimentare il motore, poiché il primario ha una presa a 125V, che ormai saranno diventati 130V. Approfittando dell'occasione si modificherà il cablaggio in modo da alimentare il tutto coi 115V disponibili in stazione o aggiungendo un ulteriore autotrasformatore economico all'interno del mobile, dove lo spazio non manca di certo, eliminando così il sovraccarico su quel poverino, che maltrattato a quel modo scaldava parecchio e potendo così alimentare il tutto coi soliti 230 VAC.


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