La stazione di I1EPJ
Il ricevitore d'analisi Sintra XRA100


Di questo ricevitore, costruito dalla francese Sintra-Alcatel negli anni '70, non si trova in giro nessuna documentazione, fatta eccezione per il sito di un polacco (che a febbraio 2018 risultava non più attivo, ma un controllo fatto a settembre 2021 ha mostrato essere tornato online, non si sa sino a quando), dove erano reperibili la (pressoché nulla) documentazione disponibile sul sistema (tutto quel che si trovava è riportato qui sotto nell'ultima immagine...) ed alcune fotografie dei circuiti interni dell'XRA100. Anche il titolare del sito in questione, interpellato dal Beppe quando il sito era ancora attivo, ha confermato che anche lui non disponeva di alcuna documentazione oltre a quanto detto più sopra. Su Youtube si trovano alcuni filmati che mostrano l'oggetto in funzione (precisamente qui e qui), ma di documentazione nulla. Per ora l'oggetto funziona, ma si guarda con una certa apprensione al momento in cui si guasterà qualcosa e lo si dovrà riparare. Data l'età del ricevitore, ciò non è solo una possibilità, è quasi una certezza.

Si tratta di un ricevitore d'analisi con con copertura 20-1000 MHz (estendibile su richiesta sino a 1500 MHz) a cassetti che coprono ciascuno un'ottava e lettura di frequenza digitale. La frequenza è variabile con continuità, ma può essere agganciata in fase all'oscillatore quarzato della base tempi del frequenzimetro.

L'unico cassetto attualmente in possesso del Beppe copre il segmento 80-160 MHz, in giro si trova (o si trovava...) anche il cassetto che copre 220-440 MHz, e basta. I modi ricevuti sono AM, FM, PAM e CW. In CW si riesce a demodulare anche la SSB, anche se la sintonia è piuttosto difficoltosa. La larghezza di banda è selezionabile fra 300 kHz, 50 kHz, 20 kHz e 10 kHz, quindi è possibile ricevere anche la FM commerciale a banda larga. L'analizzatore di spettro incorporato mostra i segnali presenti in un minimo di qualche decina di kilohertz sino ad un massimo di 3 MHz di banda.

In origine faceva parte del sistema di sorveglianza ed analisi XR100, composto da un massimo di sei (nella configurazione manuale) o di sedici (nella configurazione automatica) ricevitori d'analisi XRA100 ed un ricevitore panoramico di controllo XRP100 (mai visto da nessuna parte; mi chiedo quanti XR100 siano mai stati costruiti e dove siano finiti... forse smilitarizzati e distrutti a martellate?) per l'operatore capo, che poteva da esso assegnare ai vari operatori ai ricevitori d'analisi la frequenza da analizzare. Era anche possibile un modo di funzionamento automatico, controllato da un non meglio identificato "data processing system", in cui la frequenza da analizzare veniva assegnata automaticamente al primo ricevitore d'analisi libero. Una volta completata l'analisi, mediante il pulsante presente sotto ai display sul loro ricevitore, gli operatori segnalavano la cosa all'operatore capo (o al "data processing system"), che quindi poteva assegnare ad essi una nuova frequenza da analizzare. Questa è la ragione per cui il display della frequenza è doppio: uno mostra la frequenza centrale dell'analizzatore di spettro, l'altro mostra la frequenza su cui è sintonizzato il ricevitore. Avendo un solo ricevitore, sul pannnello posteriore è installato un cavallotto tra l'uscita della frequenza su cui si riceve e l'ingresso della frequenza su cui è sintonizzato l'analizzatore di spettro, facendo sì che le due indicazioni siano uguali.

Nel primo filmato, lo si vede in ricezione su un canale FM in banda 144 MHz (sì, a 144.500: il bandplan, questo sconosciuto...), con l'aggancio in fase dell'oscillatore di conversione abilitato (indicato dalla lampadina rossa accesa). L'analizzatore di spettro è regolato in modo da mostrare 3 MHz di banda centrata intorno alla frequenza indicata (144.500 MHz).

Nel secondo, è sintonizzato sul canale delle informazioni dell'aeroporto di Lugano a 121.180 MHz (all'epoca in cui è stato fatto il filmato, successivamente è stato spostato a 121.175 MHz, come visibile nella pagina dell'R110B/LFE) AM, con l'analizzatore di spettro impostato per il minimo span e sempre con l'aggancio in fase abilitato. Si vede molto bene la modulazione d'ampiezza del segnale. Le bande laterali non sono visibili separatamente per via dell'insufficiente risoluzione (10 kHz fissa).

* * *

Nel maggio 2023 un collega francese, Francis F4IBE, anche lui in possesso di tale ricevitore e anche lui privo di qualsivoglia documentazione, ha scritto un'interessante email al Beppe, comunicandogli che ne stava ricavando piano piano lo schema, esponendogli il metodo usato e chiedendogli se poteva far foto alle board componenti il cassetto XRT100, di cui era privo e che stava cercando di ricostruire per attivare il suo XRA100. Il Beppe ha ovviamente accettato ed ha aperto il suo XRT100 per vedere cosa c'era dentro. Il risultato di tale lavoro è visibile nelle foto 7 e 8. Come si nota, due schede sono montate su connettore e facilmente estraibili, per cui non ci sono stati problemi a farlo e a mandare a Francis le foto del lato componenti e del lato saldature di tali schede, visibili nelle foto 9, 10, 11 e 12, ma la parte RF ed il preamplificatore IF, per essere smontati, aperti e fotografati, richiedono la dissaldatura di alcuni fili del cablaggio, cosa che richiede un certo tempo e sarà fatta appena possibile.

L'XRA100 in ricezione su un canale FM radioamatoriale.

L'XRA100 in ricezione in AM sul canale delle informazioni dell'aeroporto di Lugano.


Foto 1. L'XRA100 del Beppe acceso e funzionante.

Foto 2. Il Sintra XRA100 con il cassetto RF rimosso.

Foto 3. Il cassetto XRT100 80-160 MHz rimosso dal ricevitore.

Foto 4, Questa è l'unica documentazione che mi sia riuscito sinora di trovare sul sistema XR100.

Foto 5. Il cassetto XRT100 80-160 MHz visto di profilo.

Foto 6. Il cassetto XRT100 80-160 MHz visto da dietro.

Foto 7. Vista interna del cassetto XRT100 80-160 MHz (lato 1).

Foto 8. Vista interna del cassetto XRT100 80-160 MHz (lato 2).

Foto 9. La board #1 dell'XRT100 vista dal lato componenti.

Foto 10. La board #1 dell'XRT100 vista dal lato saldature.

Foto 11. La board #2 dell'XRT100 vista dal lato componenti.

Foto 12. La board #2 dell'XRT100 vista dal lato saldature.

Foto 13. Approfittando della necessità di aprire l'apparato per risolvere quello che era evidentemente un problema di cattivi contatti, vale a dire l'occasionale non accensione del display della frequenza centrale dell'analizzatore di spettro e per ritoccare la posizione verticale della relativa traccia, che per ragioni misteriore si era spostata al di sotto dello schermo, si è approfittato dell'occasione per fare qualche foto dell'interno. Questo è il lato superiore, con il coperchio della scatola di destra rimosso per avere accesso alla basetta dei display, che si intravede addossata al pannello frontale. Tale basetta è collegata al resto dei circuiti mediante un paio di piattine ormai irrigidite dall'età, intestate con connettori DIL e rimuovibili solo smontando mezzo apparato. Perciò il Beppe si è limitato a tirare qua e là tali piattine, cercando inoltre di spruzzare un po' di spray disossidante sui contatti dei connettori. Queste manovre hanno consentito di ripristinare la visualizzasione sul display, non si sa sino a quando, ma confermando comunque l'ipotesi che si trattasse di cattivi contatti. Dovuti esattamente a cosa, chissà: semplice ossidazione dei connettori, saldature rinsecchite dall'età, piattine semi-interrotte o qualcos'altro ancora?

Foto 14. Questo invece è il lato inferiore, che contiene il cablaggio tra le verie parti, un paio di basettine esposte ed un paio di scatolette schermate contenenti qualche magia RF. Bellissimo, ma anche terribile qualora si trattasse di metterci le mani.

Foto 15. La targhetta identificativa dell'XRA100 in possesso del Beppe.

Foto 16. Mentre si aveva l'oggetto sul banco per le operazioni descritte nella didascalia della foto 13, per pura curiosità si è provato a collegare l'oscilloscopio all'uscita "SORTIE FREQ. ACCORD" per vedere come l'oggetto comunica la frequenza su cui è sintonizzato all'XRP100 oppure all'analizzatore di spettro incorporato. Quello mostrato è il risultato. Sembrerebbe un segnale modulato in una qualche forma di PSK. La durata di circa 400 μs delle varie parti risulta compatibile con la velocità di canale di 2400 baud menzionata nel testo mostrato nella foto 4. Ad esso risulta sovrapposto un segnale di ampiezza inferiore a frequenza maggiore, che non si sa se sia un artefatto dell'oscilloscopio, un disturbo proveniente da chissà dove, oppure un segnale aggiunto intenzionalmente per un qualche scopo.

Foto 17. Per completare la documentazione inviata a Francis, F3IBE, c'era ancora da aprire le due scatolette per vedere cosa ci fosse dentro. Questo è il contenuto della scatoletta "ETAGE HF 80-160 MHz", visto da un lato...

Foto 18. ...e visto dall'altro.

Foto 19. Questo invece è quello che c'è in quella "PREAMPLi FI", visto da un lato...

Foto 20. ...e visto dall'altro.

Cliccare sulle foto per una versione a più alta risoluzione